domenica 27 aprile 2014

Dal 27 Aprile al 30 Aprile 2014 Firenze for free/ Florence for free

27 Aprile 2014

Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura

 
Presso Giardino dell'Orticoltura Dal 27/04/2014 Al 01/05/2014

Informazioni

Mappa
Dove
Giardino dell'OrticolturaVia Bolognese, 17,Firenze
Orario
09:00 - 19:00
 
Parterre
 

La Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura di Firenze riaprirà dal 25 aprile al Primo Maggio. Stand espositivi con un ampia varietà di specie, dalle più comuni alle più rare, in un' incantevole location. L’ingresso alla mostra è gratuito.


28 Aprile 2014


Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura

 
Presso Giardino dell'Orticoltura Dal 27/04/2014 Al 01/05/2014

Informazioni

Mappa
Dove
Giardino dell'OrticolturaVia Bolognese, 17,Firenze
Orario
09:00 - 19:00
 
Parterre
 

La Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura di Firenze riaprirà dal 25 aprile al Primo Maggio. Stand espositivi con un ampia varietà di specie, dalle più comuni alle più rare, in un' incantevole location. L’ingresso alla mostra è gratuito.


"La prima mondializzazione" in mostra agli Uffizi

 
Presso Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi Dal 27/04/2014 Al 04/05/2014

"Storia e vicende della collezione grafica agli Uffizi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918)” in mostra agli Uffizi di Firenze.   Settant’anni cruciali nella storia dell’Europa, a tal punto da causare ripercussioni in ogni aspetto della vita sociale. Arte compresa. La mostra proseguirà fino al 4 Maggio , (orario dal martedì alla domenica ore 8.15-18.50) abbraccia appunto un arco temporale compreso tra le rivoluzioni post napoleoniche e la fine della prima guerra mondiale. Curata dalla stessa direttrice del GDSU, Marzia Faietti, insieme a Miriam Fileti Mazza e a Giorgio Marini, l’esposizione propone all’attenzione dei visitatori la selezione di una quarantina di opere grafiche di vari autori italiani, europei e extraeuropei, realizzate durante questo straordinario periodo di cambiamenti, e di cui resta una traccia indelebile in uno dei più ricchi “forzieri” di tesori storico-artistici.
LA MOSTRA
La raccolta grafica degli Uffizi, per il suo antico e sedimentato assetto patrimoniale, è caratterizzata da un intreccio inestricabile tra storia, tradizione e critica. Per molti degli artisti rappresentati al suo interno essa consente quindi di riflettere sulle radici storiche che precedono e preparano la ricostruzione delle rispettive personalità artistiche. A partire dall’Ottocento la storia della collezione condivise i nuovi ordinamenti di tutela dei beni culturali che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio nazionale. La consistenza numerica della raccolta degli Uffizi era talmente elevata e così vasta per cronologia e scuole artistiche da rappresentare un modello da imitare nelle modalità conservative e gestionali, così come nelle scelte storiografiche. Questa esposizione intende focalizzarsi sulle vicende che tra la metà dell’Ottocento e il primo Novecento consentirono a Firenze, in continuità col passato e insieme in linea con i tempi moderni, una decisa attenzione all’arte contemporanea.
Tale processo fu quindi alimentato dalla ricerca di testimonianze figurative di artisti non solo italiani. Collezionismo pubblico e privato concorsero a selezionare dal mercato coevo le opere più rappresentative, non tralasciando di seguire e interpretare le novità che per le arti grafiche si stavano affacciando sullo scenario italiano con manifestazioni espositive e culturali che ebbero sempre maggiori consensi di critica e pubblico. Il carattere eterogeneo opere esposte - dovute, tra gli altri, a Bezzuoli, Fontanesi, Fattori, Michetti, Morelli, Klinger, Millet, Pennell, Zorn - riflette intenzionalmente le diverse componenti che attraversarono l’arte in quel periodo di grandi capovolgimenti, corrispondente all’età della prima mondializzazione.
 

Renato Guttuso in mostra alla Simboli Art Gallery

Emanuele
Inserito da Emanuele 19 febbraio 2014
0
Presso Simboli Art Gallery Dal 05/04/2014 Al 31/05/2014

Dopo il grande successo delle due personali, tenutesi tra febbraio e marzo alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, approda alla Simboli Art Gallery di Firenze l'opera del maestro Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911-Roma 1987), in un'importante mostra personale intitolata Pittura senza tempo, che si inaugurerà il prossimo sabato 5 aprile.
Nata dalla collaborazione con la Galleria de' Bonis, punto di riferimento per lo studio e il mercato del maestro di Bagheria, la mostra presenta una selezione di oltre 30 opere - dipinti ad olio su tela, chine e acquarelli su carta, e opere grafiche originali -, raffiguranti le tematiche più care al maestro: dalle intense nature morte ai paesaggi siciliani, dai sensuali ritratti e nudi di donna alle moderne "scene di genere". La mostra intende ripercorre le fasi più importanti, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, della straordinaria vicenda artistica di Renato Guttuso, interprete tra i più carismatici e impegnati della poetica realista, ma anche testimone originale e sensibile dei cambiamenti della società italiana nel Novecento.
L'esposizione è articolata in due sezioni distinte, allestite a rotazione negli spazi della galleria fiorentina: la prima sezione, che si svolgerà nel mese di aprile, è intitolata Guttuso, l'eleganza del segno e sarà incentrata in particolare su alcune splendide opere storiche del maestro (dagli anni Trenta ai Sessanta) che si distinguono per raffinatezza ed eleganza; la seconda, in maggio, avrà per titolo Guttuso e il colore, e vedrà come protagoniste opere più tarde, prevalentemente degli anni Settanta e Ottanta, in cui si può apprezzare particolarmente l'interesse e l'abilità dell'artista nell'uso del colore.
Tra i dipinti ad olio più rappresentativi che si potranno ammirare in mostra, si segnalano: la Natura morta del 1937, dove la plasticità dei volumi è resa attraverso colori vivaci ed equilibrati; la Natura morta del 1962, dalle forme concrete e dalle decise tonalità cézanniane; Foglie di girasole del 1971, in cui i brani di natura sono rappresentati come panneggi increspati, dalla forte valenza plastica, emergenti da un monocromo fondo rosso; La mano e la rosa del 1972, una sorta di autoritratto allo stesso tempo ideale ed enigmatico, in cui la mano e la tavolozza incarnano l'essenza stessa del pittore; i Tetti di Palermo del 1976, tema tra i più rappresentativi ed amati dall'artista siciliano; La giubba rossa del 1985, dove il rosso dei pomodori poggiati tra le pieghe di un giornale dialoga con quello della giubba appesa ad una sedia: una composizione tutta magistralmente giocata sulle sfumature di un solo colore.
Vi saranno, inoltre, alcuni disegni a china preparatori per opere di Renato Guttuso attualmente conservate in musei. Tra questi, per esempio, la Maddalena del 1940, uno studio preparatorio alla famosissima Crocifissione del 1941 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); oppure Figura che corre e Due figure, entrambi bozzetti del grande dipinto La spiaggia del 1956 (Parma, Galleria Nazionale).
Splendide anche le chine e le tecniche miste su carta in cui sono raffigurati ritratti e nudi femminili, tra cui: Marta del 1971; Le tre grazie del 1973-74; Due volti degli anni Ottanta; e Figura in body del 1985. Tra questi è da ricordare anche il sensuale Nudo del 1979, una grande gouache e collage su tela emulsionata, da intendersi forse come un omaggio al padre del realismo in pittura, Gustave Courbet.
Non mancano inoltre curiosità e rarità, come un Bozzetto per costumi teatrali degli anni Settanta, con un campione di stoffa appuntata a fianco. Da segnalare anche le chine su carta dedicate al tema del lavoro e dei lavoratori, così caro e tipico dell'impegno artistico di Guttuso negli anni, come: i picassiani Contadini del 1947; i vigorosi Pescatori del 1950; e la bellissima china e acquarello su cartoncino intitolata La passata di pomodori del 1976, dove il rosso vivo della passata è l'unico colore ad emergere da una composizione altrimenti giocata solamente sull'equilibrio del bianco e del nero. Infine si ricordano le quattro opere del 1971, ovvero Il matto, Il bagatto, Il mondo e La regina di spade, tratte dalla serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi.
Renato Guttuso, Pittura senza tempo
a cura di Emanuele Greco e Gabriele Greco
in collaborazione con la Galleria de' Bonis, Reggio Emilia.
INAUGURAZIONE: Sabato 5 aprile 2014, ore 17.30
La mostra è visitabile dal 5 aprile al 31 maggio 2014
Catalogo in galleria.
Introduzione critica di Emanuele Greco.
Orario mostra: martedì-domenica 10-13 e 15-20. Chiuso il lunedì - Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
Via di San Giuseppe, 6/r 50122 Firenze
Tel. +39 055 0502418 - Cell. +39 349 1438941
info@simboliartgallery.com - www.simboliartgallery.com


29 Aprile  2014

Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura

 
Presso Giardino dell'Orticoltura Dal 27/04/2014 Al 01/05/2014

Informazioni

Mappa
Dove
Giardino dell'OrticolturaVia Bolognese, 17,Firenze
Orario
09:00 - 19:00
 
Parterre
 

La Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura di Firenze riaprirà dal 25 aprile al Primo Maggio. Stand espositivi con un ampia varietà di specie, dalle più comuni alle più rare, in un' incantevole location. L’ingresso alla mostra è gratuito.

"La prima mondializzazione" in mostra agli Uffizi

 
Presso Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi Dal 27/04/2014 Al 04/05/2014

"Storia e vicende della collezione grafica agli Uffizi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918)” in mostra agli Uffizi di Firenze.   Settant’anni cruciali nella storia dell’Europa, a tal punto da causare ripercussioni in ogni aspetto della vita sociale. Arte compresa. La mostra proseguirà fino al 4 Maggio , (orario dal martedì alla domenica ore 8.15-18.50) abbraccia appunto un arco temporale compreso tra le rivoluzioni post napoleoniche e la fine della prima guerra mondiale. Curata dalla stessa direttrice del GDSU, Marzia Faietti, insieme a Miriam Fileti Mazza e a Giorgio Marini, l’esposizione propone all’attenzione dei visitatori la selezione di una quarantina di opere grafiche di vari autori italiani, europei e extraeuropei, realizzate durante questo straordinario periodo di cambiamenti, e di cui resta una traccia indelebile in uno dei più ricchi “forzieri” di tesori storico-artistici.
LA MOSTRA
La raccolta grafica degli Uffizi, per il suo antico e sedimentato assetto patrimoniale, è caratterizzata da un intreccio inestricabile tra storia, tradizione e critica. Per molti degli artisti rappresentati al suo interno essa consente quindi di riflettere sulle radici storiche che precedono e preparano la ricostruzione delle rispettive personalità artistiche. A partire dall’Ottocento la storia della collezione condivise i nuovi ordinamenti di tutela dei beni culturali che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio nazionale. La consistenza numerica della raccolta degli Uffizi era talmente elevata e così vasta per cronologia e scuole artistiche da rappresentare un modello da imitare nelle modalità conservative e gestionali, così come nelle scelte storiografiche. Questa esposizione intende focalizzarsi sulle vicende che tra la metà dell’Ottocento e il primo Novecento consentirono a Firenze, in continuità col passato e insieme in linea con i tempi moderni, una decisa attenzione all’arte contemporanea.
Tale processo fu quindi alimentato dalla ricerca di testimonianze figurative di artisti non solo italiani. Collezionismo pubblico e privato concorsero a selezionare dal mercato coevo le opere più rappresentative, non tralasciando di seguire e interpretare le novità che per le arti grafiche si stavano affacciando sullo scenario italiano con manifestazioni espositive e culturali che ebbero sempre maggiori consensi di critica e pubblico. Il carattere eterogeneo opere esposte - dovute, tra gli altri, a Bezzuoli, Fontanesi, Fattori, Michetti, Morelli, Klinger, Millet, Pennell, Zorn - riflette intenzionalmente le diverse componenti che attraversarono l’arte in quel periodo di grandi capovolgimenti, corrispondente all’età della prima mondializzazione.
 
 

Renato Guttuso in mostra alla Simboli Art Gallery

Emanuele
Inserito da Emanuele 19 febbraio 2014
0
Presso Simboli Art Gallery Dal 05/04/2014 Al 31/05/2014

Dopo il grande successo delle due personali, tenutesi tra febbraio e marzo alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, approda alla Simboli Art Gallery di Firenze l'opera del maestro Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911-Roma 1987), in un'importante mostra personale intitolata Pittura senza tempo, che si inaugurerà il prossimo sabato 5 aprile.
Nata dalla collaborazione con la Galleria de' Bonis, punto di riferimento per lo studio e il mercato del maestro di Bagheria, la mostra presenta una selezione di oltre 30 opere - dipinti ad olio su tela, chine e acquarelli su carta, e opere grafiche originali -, raffiguranti le tematiche più care al maestro: dalle intense nature morte ai paesaggi siciliani, dai sensuali ritratti e nudi di donna alle moderne "scene di genere". La mostra intende ripercorre le fasi più importanti, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, della straordinaria vicenda artistica di Renato Guttuso, interprete tra i più carismatici e impegnati della poetica realista, ma anche testimone originale e sensibile dei cambiamenti della società italiana nel Novecento.
L'esposizione è articolata in due sezioni distinte, allestite a rotazione negli spazi della galleria fiorentina: la prima sezione, che si svolgerà nel mese di aprile, è intitolata Guttuso, l'eleganza del segno e sarà incentrata in particolare su alcune splendide opere storiche del maestro (dagli anni Trenta ai Sessanta) che si distinguono per raffinatezza ed eleganza; la seconda, in maggio, avrà per titolo Guttuso e il colore, e vedrà come protagoniste opere più tarde, prevalentemente degli anni Settanta e Ottanta, in cui si può apprezzare particolarmente l'interesse e l'abilità dell'artista nell'uso del colore.
Tra i dipinti ad olio più rappresentativi che si potranno ammirare in mostra, si segnalano: la Natura morta del 1937, dove la plasticità dei volumi è resa attraverso colori vivaci ed equilibrati; la Natura morta del 1962, dalle forme concrete e dalle decise tonalità cézanniane; Foglie di girasole del 1971, in cui i brani di natura sono rappresentati come panneggi increspati, dalla forte valenza plastica, emergenti da un monocromo fondo rosso; La mano e la rosa del 1972, una sorta di autoritratto allo stesso tempo ideale ed enigmatico, in cui la mano e la tavolozza incarnano l'essenza stessa del pittore; i Tetti di Palermo del 1976, tema tra i più rappresentativi ed amati dall'artista siciliano; La giubba rossa del 1985, dove il rosso dei pomodori poggiati tra le pieghe di un giornale dialoga con quello della giubba appesa ad una sedia: una composizione tutta magistralmente giocata sulle sfumature di un solo colore.
Vi saranno, inoltre, alcuni disegni a china preparatori per opere di Renato Guttuso attualmente conservate in musei. Tra questi, per esempio, la Maddalena del 1940, uno studio preparatorio alla famosissima Crocifissione del 1941 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); oppure Figura che corre e Due figure, entrambi bozzetti del grande dipinto La spiaggia del 1956 (Parma, Galleria Nazionale).
Splendide anche le chine e le tecniche miste su carta in cui sono raffigurati ritratti e nudi femminili, tra cui: Marta del 1971; Le tre grazie del 1973-74; Due volti degli anni Ottanta; e Figura in body del 1985. Tra questi è da ricordare anche il sensuale Nudo del 1979, una grande gouache e collage su tela emulsionata, da intendersi forse come un omaggio al padre del realismo in pittura, Gustave Courbet.
Non mancano inoltre curiosità e rarità, come un Bozzetto per costumi teatrali degli anni Settanta, con un campione di stoffa appuntata a fianco. Da segnalare anche le chine su carta dedicate al tema del lavoro e dei lavoratori, così caro e tipico dell'impegno artistico di Guttuso negli anni, come: i picassiani Contadini del 1947; i vigorosi Pescatori del 1950; e la bellissima china e acquarello su cartoncino intitolata La passata di pomodori del 1976, dove il rosso vivo della passata è l'unico colore ad emergere da una composizione altrimenti giocata solamente sull'equilibrio del bianco e del nero. Infine si ricordano le quattro opere del 1971, ovvero Il matto, Il bagatto, Il mondo e La regina di spade, tratte dalla serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi.
Renato Guttuso, Pittura senza tempo
a cura di Emanuele Greco e Gabriele Greco
in collaborazione con la Galleria de' Bonis, Reggio Emilia.
INAUGURAZIONE: Sabato 5 aprile 2014, ore 17.30
La mostra è visitabile dal 5 aprile al 31 maggio 2014
Catalogo in galleria.
Introduzione critica di Emanuele Greco.
Orario mostra: martedì-domenica 10-13 e 15-20. Chiuso il lunedì - Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
Via di San Giuseppe, 6/r 50122 Firenze
Tel. +39 055 0502418 - Cell. +39 349 1438941
info@simboliartgallery.com - www.simboliartgallery.com
 
 

30 Aprile 2014

Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura

 
Presso Giardino dell'Orticoltura Dal 27/04/2014 Al 01/05/2014

Informazioni

Mappa
Dove
Giardino dell'OrticolturaVia Bolognese, 17,Firenze
Orario
09:00 - 19:00
 
Parterre
 

La Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura di Firenze riaprirà dal 25 aprile al Primo Maggio. Stand espositivi con un ampia varietà di specie, dalle più comuni alle più rare, in un' incantevole location. L’ingresso alla mostra è gratuito.












"La prima mondializzazione" in mostra agli Uffizi

 
Presso Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi Dal 27/04/2014 Al 04/05/2014

"Storia e vicende della collezione grafica agli Uffizi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918)” in mostra agli Uffizi di Firenze.   Settant’anni cruciali nella storia dell’Europa, a tal punto da causare ripercussioni in ogni aspetto della vita sociale. Arte compresa. La mostra proseguirà fino al 4 Maggio , (orario dal martedì alla domenica ore 8.15-18.50) abbraccia appunto un arco temporale compreso tra le rivoluzioni post napoleoniche e la fine della prima guerra mondiale. Curata dalla stessa direttrice del GDSU, Marzia Faietti, insieme a Miriam Fileti Mazza e a Giorgio Marini, l’esposizione propone all’attenzione dei visitatori la selezione di una quarantina di opere grafiche di vari autori italiani, europei e extraeuropei, realizzate durante questo straordinario periodo di cambiamenti, e di cui resta una traccia indelebile in uno dei più ricchi “forzieri” di tesori storico-artistici.
LA MOSTRA
La raccolta grafica degli Uffizi, per il suo antico e sedimentato assetto patrimoniale, è caratterizzata da un intreccio inestricabile tra storia, tradizione e critica. Per molti degli artisti rappresentati al suo interno essa consente quindi di riflettere sulle radici storiche che precedono e preparano la ricostruzione delle rispettive personalità artistiche. A partire dall’Ottocento la storia della collezione condivise i nuovi ordinamenti di tutela dei beni culturali che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio nazionale. La consistenza numerica della raccolta degli Uffizi era talmente elevata e così vasta per cronologia e scuole artistiche da rappresentare un modello da imitare nelle modalità conservative e gestionali, così come nelle scelte storiografiche. Questa esposizione intende focalizzarsi sulle vicende che tra la metà dell’Ottocento e il primo Novecento consentirono a Firenze, in continuità col passato e insieme in linea con i tempi moderni, una decisa attenzione all’arte contemporanea.
Tale processo fu quindi alimentato dalla ricerca di testimonianze figurative di artisti non solo italiani. Collezionismo pubblico e privato concorsero a selezionare dal mercato coevo le opere più rappresentative, non tralasciando di seguire e interpretare le novità che per le arti grafiche si stavano affacciando sullo scenario italiano con manifestazioni espositive e culturali che ebbero sempre maggiori consensi di critica e pubblico. Il carattere eterogeneo opere esposte - dovute, tra gli altri, a Bezzuoli, Fontanesi, Fattori, Michetti, Morelli, Klinger, Millet, Pennell, Zorn - riflette intenzionalmente le diverse componenti che attraversarono l’arte in quel periodo di grandi capovolgimenti, corrispondente all’età della prima mondializzazione.
 

Renato Guttuso in mostra alla Simboli Art Gallery

Emanuele
Inserito da Emanuele 19 febbraio 2014
0
Presso Simboli Art Gallery Dal 05/04/2014 Al 31/05/2014

Dopo il grande successo delle due personali, tenutesi tra febbraio e marzo alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, approda alla Simboli Art Gallery di Firenze l'opera del maestro Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911-Roma 1987), in un'importante mostra personale intitolata Pittura senza tempo, che si inaugurerà il prossimo sabato 5 aprile.
Nata dalla collaborazione con la Galleria de' Bonis, punto di riferimento per lo studio e il mercato del maestro di Bagheria, la mostra presenta una selezione di oltre 30 opere - dipinti ad olio su tela, chine e acquarelli su carta, e opere grafiche originali -, raffiguranti le tematiche più care al maestro: dalle intense nature morte ai paesaggi siciliani, dai sensuali ritratti e nudi di donna alle moderne "scene di genere". La mostra intende ripercorre le fasi più importanti, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, della straordinaria vicenda artistica di Renato Guttuso, interprete tra i più carismatici e impegnati della poetica realista, ma anche testimone originale e sensibile dei cambiamenti della società italiana nel Novecento.
L'esposizione è articolata in due sezioni distinte, allestite a rotazione negli spazi della galleria fiorentina: la prima sezione, che si svolgerà nel mese di aprile, è intitolata Guttuso, l'eleganza del segno e sarà incentrata in particolare su alcune splendide opere storiche del maestro (dagli anni Trenta ai Sessanta) che si distinguono per raffinatezza ed eleganza; la seconda, in maggio, avrà per titolo Guttuso e il colore, e vedrà come protagoniste opere più tarde, prevalentemente degli anni Settanta e Ottanta, in cui si può apprezzare particolarmente l'interesse e l'abilità dell'artista nell'uso del colore.
Tra i dipinti ad olio più rappresentativi che si potranno ammirare in mostra, si segnalano: la Natura morta del 1937, dove la plasticità dei volumi è resa attraverso colori vivaci ed equilibrati; la Natura morta del 1962, dalle forme concrete e dalle decise tonalità cézanniane; Foglie di girasole del 1971, in cui i brani di natura sono rappresentati come panneggi increspati, dalla forte valenza plastica, emergenti da un monocromo fondo rosso; La mano e la rosa del 1972, una sorta di autoritratto allo stesso tempo ideale ed enigmatico, in cui la mano e la tavolozza incarnano l'essenza stessa del pittore; i Tetti di Palermo del 1976, tema tra i più rappresentativi ed amati dall'artista siciliano; La giubba rossa del 1985, dove il rosso dei pomodori poggiati tra le pieghe di un giornale dialoga con quello della giubba appesa ad una sedia: una composizione tutta magistralmente giocata sulle sfumature di un solo colore.
Vi saranno, inoltre, alcuni disegni a china preparatori per opere di Renato Guttuso attualmente conservate in musei. Tra questi, per esempio, la Maddalena del 1940, uno studio preparatorio alla famosissima Crocifissione del 1941 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); oppure Figura che corre e Due figure, entrambi bozzetti del grande dipinto La spiaggia del 1956 (Parma, Galleria Nazionale).
Splendide anche le chine e le tecniche miste su carta in cui sono raffigurati ritratti e nudi femminili, tra cui: Marta del 1971; Le tre grazie del 1973-74; Due volti degli anni Ottanta; e Figura in body del 1985. Tra questi è da ricordare anche il sensuale Nudo del 1979, una grande gouache e collage su tela emulsionata, da intendersi forse come un omaggio al padre del realismo in pittura, Gustave Courbet.
Non mancano inoltre curiosità e rarità, come un Bozzetto per costumi teatrali degli anni Settanta, con un campione di stoffa appuntata a fianco. Da segnalare anche le chine su carta dedicate al tema del lavoro e dei lavoratori, così caro e tipico dell'impegno artistico di Guttuso negli anni, come: i picassiani Contadini del 1947; i vigorosi Pescatori del 1950; e la bellissima china e acquarello su cartoncino intitolata La passata di pomodori del 1976, dove il rosso vivo della passata è l'unico colore ad emergere da una composizione altrimenti giocata solamente sull'equilibrio del bianco e del nero. Infine si ricordano le quattro opere del 1971, ovvero Il matto, Il bagatto, Il mondo e La regina di spade, tratte dalla serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi.
Renato Guttuso, Pittura senza tempo
a cura di Emanuele Greco e Gabriele Greco
in collaborazione con la Galleria de' Bonis, Reggio Emilia.
INAUGURAZIONE: Sabato 5 aprile 2014, ore 17.30
La mostra è visitabile dal 5 aprile al 31 maggio 2014
Catalogo in galleria.
Introduzione critica di Emanuele Greco.
Orario mostra: martedì-domenica 10-13 e 15-20. Chiuso il lunedì - Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
Via di San Giuseppe, 6/r 50122 Firenze
Tel. +39 055 0502418 - Cell. +39 349 1438941
info@simboliartgallery.com - www.simboliartgallery.com

 

 

Altri Eventi 2014


Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura

 
Presso Giardino dell'Orticoltura Dal 27/04/2014 Al 01/05/2014

Informazioni

Mappa
Dove
Giardino dell'OrticolturaVia Bolognese, 17,Firenze
Orario
09:00 - 19:00
 
Parterre
 

La Mostra dei Fiori presso il Giardino dell'Orticoltura di Firenze riaprirà dal 25 aprile al Primo Maggio. Stand espositivi con un ampia varietà di specie, dalle più comuni alle più rare, in un' incantevole location. L’ingresso alla mostra è gratuito.


"La prima mondializzazione" in mostra agli Uffizi

 
Presso Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi Dal 27/04/2014 Al 04/05/2014

"Storia e vicende della collezione grafica agli Uffizi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918)” in mostra agli Uffizi di Firenze.   Settant’anni cruciali nella storia dell’Europa, a tal punto da causare ripercussioni in ogni aspetto della vita sociale. Arte compresa. La mostra proseguirà fino al 4 Maggio , (orario dal martedì alla domenica ore 8.15-18.50) abbraccia appunto un arco temporale compreso tra le rivoluzioni post napoleoniche e la fine della prima guerra mondiale. Curata dalla stessa direttrice del GDSU, Marzia Faietti, insieme a Miriam Fileti Mazza e a Giorgio Marini, l’esposizione propone all’attenzione dei visitatori la selezione di una quarantina di opere grafiche di vari autori italiani, europei e extraeuropei, realizzate durante questo straordinario periodo di cambiamenti, e di cui resta una traccia indelebile in uno dei più ricchi “forzieri” di tesori storico-artistici.
LA MOSTRA
La raccolta grafica degli Uffizi, per il suo antico e sedimentato assetto patrimoniale, è caratterizzata da un intreccio inestricabile tra storia, tradizione e critica. Per molti degli artisti rappresentati al suo interno essa consente quindi di riflettere sulle radici storiche che precedono e preparano la ricostruzione delle rispettive personalità artistiche. A partire dall’Ottocento la storia della collezione condivise i nuovi ordinamenti di tutela dei beni culturali che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio nazionale. La consistenza numerica della raccolta degli Uffizi era talmente elevata e così vasta per cronologia e scuole artistiche da rappresentare un modello da imitare nelle modalità conservative e gestionali, così come nelle scelte storiografiche. Questa esposizione intende focalizzarsi sulle vicende che tra la metà dell’Ottocento e il primo Novecento consentirono a Firenze, in continuità col passato e insieme in linea con i tempi moderni, una decisa attenzione all’arte contemporanea.
Tale processo fu quindi alimentato dalla ricerca di testimonianze figurative di artisti non solo italiani. Collezionismo pubblico e privato concorsero a selezionare dal mercato coevo le opere più rappresentative, non tralasciando di seguire e interpretare le novità che per le arti grafiche si stavano affacciando sullo scenario italiano con manifestazioni espositive e culturali che ebbero sempre maggiori consensi di critica e pubblico. Il carattere eterogeneo opere esposte - dovute, tra gli altri, a Bezzuoli, Fontanesi, Fattori, Michetti, Morelli, Klinger, Millet, Pennell, Zorn - riflette intenzionalmente le diverse componenti che attraversarono l’arte in quel periodo di grandi capovolgimenti, corrispondente all’età della prima mondializzazione.
 

Renato Guttuso in mostra alla Simboli Art Gallery

Emanuele
Inserito da Emanuele 19 febbraio 2014
0
Presso Simboli Art Gallery Dal 05/04/2014 Al 31/05/2014

Dopo il grande successo delle due personali, tenutesi tra febbraio e marzo alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, approda alla Simboli Art Gallery di Firenze l'opera del maestro Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911-Roma 1987), in un'importante mostra personale intitolata Pittura senza tempo, che si inaugurerà il prossimo sabato 5 aprile.
Nata dalla collaborazione con la Galleria de' Bonis, punto di riferimento per lo studio e il mercato del maestro di Bagheria, la mostra presenta una selezione di oltre 30 opere - dipinti ad olio su tela, chine e acquarelli su carta, e opere grafiche originali -, raffiguranti le tematiche più care al maestro: dalle intense nature morte ai paesaggi siciliani, dai sensuali ritratti e nudi di donna alle moderne "scene di genere". La mostra intende ripercorre le fasi più importanti, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, della straordinaria vicenda artistica di Renato Guttuso, interprete tra i più carismatici e impegnati della poetica realista, ma anche testimone originale e sensibile dei cambiamenti della società italiana nel Novecento.
L'esposizione è articolata in due sezioni distinte, allestite a rotazione negli spazi della galleria fiorentina: la prima sezione, che si svolgerà nel mese di aprile, è intitolata Guttuso, l'eleganza del segno e sarà incentrata in particolare su alcune splendide opere storiche del maestro (dagli anni Trenta ai Sessanta) che si distinguono per raffinatezza ed eleganza; la seconda, in maggio, avrà per titolo Guttuso e il colore, e vedrà come protagoniste opere più tarde, prevalentemente degli anni Settanta e Ottanta, in cui si può apprezzare particolarmente l'interesse e l'abilità dell'artista nell'uso del colore.
Tra i dipinti ad olio più rappresentativi che si potranno ammirare in mostra, si segnalano: la Natura morta del 1937, dove la plasticità dei volumi è resa attraverso colori vivaci ed equilibrati; la Natura morta del 1962, dalle forme concrete e dalle decise tonalità cézanniane; Foglie di girasole del 1971, in cui i brani di natura sono rappresentati come panneggi increspati, dalla forte valenza plastica, emergenti da un monocromo fondo rosso; La mano e la rosa del 1972, una sorta di autoritratto allo stesso tempo ideale ed enigmatico, in cui la mano e la tavolozza incarnano l'essenza stessa del pittore; i Tetti di Palermo del 1976, tema tra i più rappresentativi ed amati dall'artista siciliano; La giubba rossa del 1985, dove il rosso dei pomodori poggiati tra le pieghe di un giornale dialoga con quello della giubba appesa ad una sedia: una composizione tutta magistralmente giocata sulle sfumature di un solo colore.
Vi saranno, inoltre, alcuni disegni a china preparatori per opere di Renato Guttuso attualmente conservate in musei. Tra questi, per esempio, la Maddalena del 1940, uno studio preparatorio alla famosissima Crocifissione del 1941 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); oppure Figura che corre e Due figure, entrambi bozzetti del grande dipinto La spiaggia del 1956 (Parma, Galleria Nazionale).
Splendide anche le chine e le tecniche miste su carta in cui sono raffigurati ritratti e nudi femminili, tra cui: Marta del 1971; Le tre grazie del 1973-74; Due volti degli anni Ottanta; e Figura in body del 1985. Tra questi è da ricordare anche il sensuale Nudo del 1979, una grande gouache e collage su tela emulsionata, da intendersi forse come un omaggio al padre del realismo in pittura, Gustave Courbet.
Non mancano inoltre curiosità e rarità, come un Bozzetto per costumi teatrali degli anni Settanta, con un campione di stoffa appuntata a fianco. Da segnalare anche le chine su carta dedicate al tema del lavoro e dei lavoratori, così caro e tipico dell'impegno artistico di Guttuso negli anni, come: i picassiani Contadini del 1947; i vigorosi Pescatori del 1950; e la bellissima china e acquarello su cartoncino intitolata La passata di pomodori del 1976, dove il rosso vivo della passata è l'unico colore ad emergere da una composizione altrimenti giocata solamente sull'equilibrio del bianco e del nero. Infine si ricordano le quattro opere del 1971, ovvero Il matto, Il bagatto, Il mondo e La regina di spade, tratte dalla serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi.
Renato Guttuso, Pittura senza tempo
a cura di Emanuele Greco e Gabriele Greco
in collaborazione con la Galleria de' Bonis, Reggio Emilia.
INAUGURAZIONE: Sabato 5 aprile 2014, ore 17.30
La mostra è visitabile dal 5 aprile al 31 maggio 2014
Catalogo in galleria.
Introduzione critica di Emanuele Greco.
Orario mostra: martedì-domenica 10-13 e 15-20. Chiuso il lunedì - Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
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