26 DICEMBRE 2014
27 DICEMBRE 2014
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
28 DICEMBRE 2014
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
29 DICEMBRE 2014
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
30 DICEMBRE 2014
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
31 DICEMBRE 2014
ALTRI EVENTI
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
27 DICEMBRE 2014
Video-proiezione: Michelangelo a Firenze - 26-29 dicembre
Nell'ambito di F_LIGHT, alla chiusura delle celebrazioni per i 450 anni della morte di Michelangiolo Buonarroti, un percorso emotivo nell'opera fiorentina del grande Maestro. Regia Maurizio Baldini. Proiezione sulla facciata del Palazzo delle Generali.
Altri eventi
26/12/2014
29/12/2014
dalle 19
Si
Piazza della Signoria
“Dimora Luminosa” 2014: la basilica di Santo Spirito s’illumina
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
Mostra delle Icone Russe agli Uffizi
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Foto&Foto 3 a Le Murate
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
28 DICEMBRE 2014
Video-proiezione: Michelangelo a Firenze - 26-29 dicembre
Nell'ambito di F_LIGHT, alla chiusura delle celebrazioni per i 450 anni della morte di Michelangiolo Buonarroti, un percorso emotivo nell'opera fiorentina del grande Maestro. Regia Maurizio Baldini. Proiezione sulla facciata del Palazzo delle Generali.
Altri eventi
26/12/2014
29/12/2014
dalle 19
Si
Piazza della Signoria
“Dimora Luminosa” 2014: la basilica di Santo Spirito s’illumina
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
Mostra delle Icone Russe agli Uffizi
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Foto&Foto 3 a Le Murate
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
29 DICEMBRE 2014
Video-proiezione: Michelangelo a Firenze - 26-29 dicembre
Nell'ambito di F_LIGHT, alla chiusura delle celebrazioni per i 450 anni della morte di Michelangiolo Buonarroti, un percorso emotivo nell'opera fiorentina del grande Maestro. Regia Maurizio Baldini. Proiezione sulla facciata del Palazzo delle Generali.
Altri eventi
26/12/2014
29/12/2014
dalle 19
Si
Piazza della Signoria
“Dimora Luminosa” 2014: la basilica di Santo Spirito s’illumina
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
Mostra delle Icone Russe agli Uffizi
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
Foto&Foto 3 a Le Murate
Immagini del Vietnam, realizzate nel 2007, per la terza esposizione della rassegna a cura di Elda Torres. Persone, mercati, cibi, stili di vita di un paese esotico provato negli anni sessanta e settanta da una guerra lunga e devastante.
Tutto può essere reso interessante dall'occhio fotografico, il più banale oggetto quotidiano, ogni forma persino inconsistente come quella di un'ombra o di una piega può rivelare aspetti inconsueti e misteriosi ignoti allo sguardo comune. Con un procedimento inverso la fotografia rende familiare l'esotico e nessuno tra i fotografi si sottrae all'attrazione di testimoniare le realtà osservate durante un viaggio. Cartier-Bresson dalla Cina riporta foto di cinesi, un' ovvietà all'apparenza, in realtà l'immagine fotografica constata, ferma cioè il momento che è destinato a essere velocemente sostituito dal tempo che tutto trasforma.
Nelle realtà osservate in Vietnam da Catherine de Zagon è escluso ogni elemento turistico o puramente estetico come quello degli antichi edifici. Il suo interesse va invece alle persone e agli aspetti della vita quotidiana: piccole case di pescatori a Halong Bay o fatte di latta sul delta del Mekong; donne nel villaggio agricolo vicino a Hoi-An dove giovani e vecchie coltivano la terra; scorci di mercati a Ha Phong o di piccoli ristori ove si cucina ai bordi delle strade nell'antica città di Hoi An. L'attenzione della fotografa si dirige dunque verso gli aspetti più comuni, spinta da un intento di tipo etnologico mentre incalza la modernità che tutto travolge come accade a Ho Chi Minh, la vecchia Saigon. La città più grande del paese ci riporta infatti a una realtà metropolitana e alla pervasiva modernità occidentalizzata: il negozio di Louis Vuitton sullo sfondo in una strada piena di traffico. Testimoniati anche i passaggi intermedi tra passato e futuro: su uno scooter una mucca è trasportata sul predellino posteriore o viaggia l'intera famiglia di quattro persone. Ne risulta uno studio, un documento antropologico ed etnografico di grande interesse.
In proiezione Dia, immagini di altre serie su feste popolari.
Catherine de Zagon, nata a New York, è cresciuta a Firenze dove ha frequentato l'Istituto d'Arte. Ha vissuto in seguito a Parigi, Los Angeles, New York, Bruxelles. Di formazione internazionale è restata molto legata all'ambiente e alla cultura fiorentina e toscana. Tra i suoi interessi oltre alla fotografia ci sono la cucina e la moda.
Mostre di fotografia: "HOME" a cura di Meredith McNeal, Corridor Gallery - Brooklyn NY, 09-11/2014; "PROVISIONS" Nathan Cummings Foundation - New York NY, 11/2010- 01/2011; "ITALIANA" St. Josephs College Gallery - Brooklyn NY, 03- 04/2011.
Pubblicazioni: The challenged Foodie, 2012; Sardenia, Tales and Recipes, 2010; The Socialist Republic of Vietnam, 2008.
Numerose le presenze sui media e sulla stampa internazionale sulla sua attività di cucina creativa, tra queste: The Best food I ever Ate - The Food Network, December 2010 "with Fruit" hosted by Ted Allen. Telegiornale-TG5, June 2010 Interview by C. Marchionni, "NY for Abruzzo: raising funds to rebuild schools." Anthropology, "Trust" an interview with Catherine de Zagon & François Louy The Discovery Channel, Winter 2009, "Super City: New York City- C. de Zagon". SKY Tv Italia, 2006 "Inside New York".
Tanti gli articoli sulla stampa in Usa, comparsi su New York Magazine, The New Yorker, The New York Times e molte altre testate. Articoli su di lei sono comparsi sulla stampa italiana ed europea, ma anche in Brasile, Giappone, Australia.
Ufficio stampa Le Murate Gallery Elda Torres 328.70.87.170 - 366. 35. 27. 363 gallery@lemurate.it
30 DICEMBRE 2014
“Dimora Luminosa” 2014: la basilica di Santo Spirito s’illumina
La facciata della Basilica di Santo Spirito di Firenze sarà colorata e disegnata non solo dai designer professionisti ma anche dagli anziani delle residenze, dai bambini degli asili e dai diversamente abili delle cooperative sociali. “Generazioni e oltre. Tre stadi della vita” è infatti il tema della 3/a edizione di “Dimora Luminosa”, la manifestazione che si terrà dal 26 dicembre al 6 gennaio 2015.
La terza edizione di Dimora Luminosa si svolge nell’ambito del festival F-Light 2014. E’ organizzata dall’Istituto Europeo di Design, da The Fake Factory e in collaborazione con Ocarina, un lettore mp3 per bambini ‘made in Florence’.
Partendo da un omaggio all’ormai celebre progetto di Mario Mariotti, le proiezioni avranno luogo ogni sera all’imbrunire: sia le grafiche che le immagini in movimento, saranno proiettate per la durata di 30 secondi. La facciata della chiesa diventerà come una tela bianca, uno strumento per tutti i creativi che vorranno cimentarsi a sperimentare ed interpretare i nuovi linguaggi visivi in versione contemporanea.
Mostra delle Icone Russe agli Uffizi
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero
31 DICEMBRE 2014
ALTRI EVENTI
Mostra delle Icone Russe agli Uffizi
L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 26 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
26 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero