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International Skate Awards, a Firenze torna il pattinaggio artistico mondiale
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
Arte moderna e contemporanea in una mostra gratuita alla galleria Tornabuoni
Fino a sabato 26 novembre 2016 Tornabuoni Arte rinnova l’appuntamento con la mostra antologica della collezione di Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2016. Uno sguardo importante su tutto il XX secolo e sui principali movimenti artistici che lo hanno attraversato a ingresso gratuito.
Per l’occasione sarà presentato il catalogo delle opere con introduzione di Gino Pisapia, un prezioso volume che raccoglie quasi duecento opere che documentano l’eclettico e vasto panorama artistico nazionale e internazionale che spazia dai primi del Novecento ad oggi. La collezione è il frutto di un lungo e accurato anno di lavoro, è il risultato e la testimonianza del modus operandi che Tornabuoni Arte conduce da anni con passione e dedizione, in un percorso coadiuvato dal rapporto sempre più forte con collezionisti, fondazioni e musei e dal network capillare di gallerie che la Tornabuoni Arte ha aperto in Italia e all’estero.
Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2016 offre uno sguardo importante su tutto il XX secolo e sui principali movimenti artistici che lo hanno attraversato, mostrando l’incontestabile pregio delle raffinate scelte di Roberto Casamonti.
Apre questa nuova antologia il delicatissimo Segni Rosa realizzato da Carla Accardi nel 1969. Tre le opere firmate Giorgio De Chirico che insieme a Tasse et paquet de tabac di Pablo Picasso del 1922 e Raphaela en mauve del 1957-75 di Tamara De Lempicka sono fra i capolavori più rari della selezione. Del “Gruppo degli Otto”, i pittori astratto-concreti così definiti da Lionello Venturi, sono da evidenziare i tre dipinti ad olio di Giuseppe Santomaso Momento in Fonderia del 1953, Racconto Segreto del 1963 e Senza Titolo del 1983.
La sezione di maggior rilievo del catalogo è costituita da un gruppo di artisti che hanno condiviso idee e sperimentazioni nel corso della propria carriera. Troviamo le opere di Riccardo Guarneri e Paolo Scheggi, un Dittico Rosso del 1963 di Enrico Castellani, Agostino Bonalumi con Verde del 1989, Grigio del 1981, Rosso del 1984, Bianco del 1978 e poi Alberto Burri con Catrame del 1950, A.1 del 1953 e Rosso nero del 1955. Lucio Fontana è invece presente con ben 7 opere fra cui Concetto spaziale del 1963, immagine copertina di questa antologia. Altamente significativi sono poi i quattro lavori di Piero Dorazio presenti nel catalogo.
Altrettanto determinante è la sezione che comprende i lavori di Michelangelo Pistoletto, Pino Pascali, Mario Merz e Alighiero Boetti, per rappresentare quel periodo di consacrazione dell’Arte Povera. Altro piccolo tesoro di questa notevole raccolta è costituito dal lavoro di Sol Lewitt Complex forms n.22 del 1989 e dalla scultura in bronzo Seme d’arancia 2007-2015 di Emilio Isgrò, una versione in scala ridotta della compagna gemella in marmo presente ad EXPO Milano 2015.
Una parte della collezione è esposta nella sede della galleria fiorentina di via Maggio 58r, Tornabuoni Arte Contemporary Art con opere di Galliani, Ceccobelli, Gallo, Pontrelli e Pignatelli ed anche Francesca Pasquali, reduce dalla Biennale di Monza e dal Premio Cairo 2015 con alcune opere realizzate in occasione della sua mostra personale da poco conclusasi proprio negli spazi di via Maggio.
Per l’occasione sarà presentato il catalogo delle opere con introduzione di Gino Pisapia, un prezioso volume che raccoglie quasi duecento opere che documentano l’eclettico e vasto panorama artistico nazionale e internazionale che spazia dai primi del Novecento ad oggi. La collezione è il frutto di un lungo e accurato anno di lavoro, è il risultato e la testimonianza del modus operandi che Tornabuoni Arte conduce da anni con passione e dedizione, in un percorso coadiuvato dal rapporto sempre più forte con collezionisti, fondazioni e musei e dal network capillare di gallerie che la Tornabuoni Arte ha aperto in Italia e all’estero.
Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2016 offre uno sguardo importante su tutto il XX secolo e sui principali movimenti artistici che lo hanno attraversato, mostrando l’incontestabile pregio delle raffinate scelte di Roberto Casamonti.
Apre questa nuova antologia il delicatissimo Segni Rosa realizzato da Carla Accardi nel 1969. Tre le opere firmate Giorgio De Chirico che insieme a Tasse et paquet de tabac di Pablo Picasso del 1922 e Raphaela en mauve del 1957-75 di Tamara De Lempicka sono fra i capolavori più rari della selezione. Del “Gruppo degli Otto”, i pittori astratto-concreti così definiti da Lionello Venturi, sono da evidenziare i tre dipinti ad olio di Giuseppe Santomaso Momento in Fonderia del 1953, Racconto Segreto del 1963 e Senza Titolo del 1983.
La sezione di maggior rilievo del catalogo è costituita da un gruppo di artisti che hanno condiviso idee e sperimentazioni nel corso della propria carriera. Troviamo le opere di Riccardo Guarneri e Paolo Scheggi, un Dittico Rosso del 1963 di Enrico Castellani, Agostino Bonalumi con Verde del 1989, Grigio del 1981, Rosso del 1984, Bianco del 1978 e poi Alberto Burri con Catrame del 1950, A.1 del 1953 e Rosso nero del 1955. Lucio Fontana è invece presente con ben 7 opere fra cui Concetto spaziale del 1963, immagine copertina di questa antologia. Altamente significativi sono poi i quattro lavori di Piero Dorazio presenti nel catalogo.
Altrettanto determinante è la sezione che comprende i lavori di Michelangelo Pistoletto, Pino Pascali, Mario Merz e Alighiero Boetti, per rappresentare quel periodo di consacrazione dell’Arte Povera. Altro piccolo tesoro di questa notevole raccolta è costituito dal lavoro di Sol Lewitt Complex forms n.22 del 1989 e dalla scultura in bronzo Seme d’arancia 2007-2015 di Emilio Isgrò, una versione in scala ridotta della compagna gemella in marmo presente ad EXPO Milano 2015.
Una parte della collezione è esposta nella sede della galleria fiorentina di via Maggio 58r, Tornabuoni Arte Contemporary Art con opere di Galliani, Ceccobelli, Gallo, Pontrelli e Pignatelli ed anche Francesca Pasquali, reduce dalla Biennale di Monza e dal Premio Cairo 2015 con alcune opere realizzate in occasione della sua mostra personale da poco conclusasi proprio negli spazi di via Maggio.
12 GENNAIO
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
13 GENNAIO
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
14 GENNAIO
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
15 GENNAIO
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
ALTRI EVENTI
Firenze risulta accogliente anche per le famiglie: in questo articolo alcuni suggerimenti su cosa visitare per coloro che viaggiano con bambini. Un modo divertente di scoprire la città.
La città di Firenze accoglie le famiglie con bambini in un percorso storico, artistico e culturale unico e completo. Accanto alle conosciute meraviglie artistiche, la città propone anche percorsi mirati ad accrescere la cultura in modo semplice e divertente, con spazi dedicati ai piccoli visitatori.Visitare Firenze con i bambini diventa un’occasione per scoprire a fondo la storia che ha caratterizzato questa importante città e con essa tutta l’Italia, dagli aspetti più antichi fino alle sfumature più moderne.
Museo Stibbert: le armature e il parco
Una visita a Firenze con i piccoli può includere nell’organizzazione del viaggio la visita al museo Stibbert, luogo suggestivo, dove la fantasia dei più piccoli potrà liberarsi ammirando la ricca collezione di armature orientali ed islamiche, i pittoreschi costumi e la collezione di elementi di decoro e arredo raccolte nelle stanze. Un vero e proprio viaggio nell’arte mondiale, per comprendere i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e per scoprire le tradizioni dei paesi lontani. Accanto al museo, è possibile sostare e ammirare il parco adiacente, ristrutturato da poco e convertito in un delizioso parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua.
All’interno del parco è possibile visitare il limonaio, una serra dedicata alla coltivazione degli agrumi e le famose scuderie padronali. Due tempietti sorgono al centro del parco, rivelando gusti architettonici diversi fra loro, il primo di chiara ispirazione ellenistica, con la cupola ricoperta di importanti maioliche e il secondo di ispirazione egizia, delicatamente affacciato sulle rive del laghetto interno.
- Maggiori informazioni: Museo Stibbert: il parco, i cavalieri e le armature.
Palazzo Vecchio: il museo per i ragazzi
Nel centro di Firenze sorge maestoso il Palazzo Vecchio, situato in Piazza della Signoria. Fino al trasferimento a Palazzo Pitti, esso ha rappresentato il potere fiorentino, ospitando i governanti della città e fra essi la storica famiglia dei Medici. Alcuni degli spazi interni sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli, il Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. Nelle imponenti stanze del palazzo trovano infatti luogo due piccoli teatri, una stanza dedicata alla narrazione di racconti storici appositamente realizzati per i bimbi dai tre ai sette anni, un atelier di pittura e uno spazio progettato per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte.
All’offerta si affianca la possibilità di scoprire il florido periodo del Rinascimento, con lo spazio dedicato ‘Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti’, ideale per le famiglie e per i bambini dagli otto anni in su. Una scoperta che si rende ancor più completa grazie alla possibilità di effettuare visite speciali, svolte da guide in costume pronte a narrare le vicende storiche della città. A ciò si affiancano tante iniziative legate al mondo della musica e della lettura, con appuntamenti dedicati ogni giorno a grandi e bambini.
- Maggiori informazioni: Palazzo Vecchio e il museo dei Ragazzi
Il mistero dell’antichità: il Museo Archeologico
Per gli amanti della storia antica, la città di Firenze offre la possibilità di ammirare una delle collezioni italiane più complete di reperti e di testimonianze, presso il Museo Archeologico sito nel Palazzo della Crocetta. Le collezioni presenti abbracciano culture e periodi storici lontani, con importanti testimonianze della civiltà etrusca quali il Sarcofago dell’Obeso e il Sarcofago delle Amazzoni e una collezione di bronzi, statue e ritrovamenti appartenenti alle civiltà greche e romane. Il museo offre, inoltre, un’intera ala dedicata all’antico Egitto, con reperti rari e preziosi. Per una conoscenza completa del mondo antico, una sezione del Museo Archeologico è stata infine dedicata ad ospitare una raccolta di pregiata numismatica antica.
- Maggiori informazioni: il Museo Archeologico di Firenze
La Scienza e la meraviglia: il Museo la Specola
Firenze offre la possibilità a grandi e piccini di compiere un importante viaggio di conoscenza nel mondo scientifico e naturale, con la visita al museo zoologico della Specola. Sezione del museo di Storia Naturale, la Specola si presenta come il museo scientifico più antico d’Europa e al suo interno esso annovera una collezione di ben 5.000 animali esposti al pubblico.
Il patrimonio del museo desidera illustrare ai visitatori le caratteristiche di tutti gli animali presenti in natura, dividendoli in vertebrati ed invertebrati e mostrando solo una parte della collezione, che in realtà si compone di ben 3.500.000 esemplari. Una realtà votata a rappresentare il regno animale in tutte le sue sfumature, iniziando con la completa collezione ittologica, fino all’esposizione di anfibi, mammiferi e concludendosi con gli invertebrati più particolari. Alla Specola si può ammirare inoltre la collezione di cere anatomiche più grande del mondo, eseguite in un periodo compreso tra la metà del 1700 e la metà del secolo successivo. Un’occasione unica per scoprire la natura che ci circonda in modo profondo e divertente, nella splendida cornice fiorentina di Palazzo Torrigiani.
- Maggiori informazioni: il Museo La Specola di Firenze
La Certosa di Firenze
Le Abbazie fiorentine, luogo di pace e serenità, dove rigenerare il corpo e la mente, custodiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore.
La Certosa di Firenze
La Certosa di Firenze si erge sulla sommità del Monte Acuto. Il complesso monastico nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli e fu iniziato nel 1341. Più volte fu sottoposto a rimaneggiamenti ed ampliamenti al fine di aumentarne la monumentalità. Grazie alla guida di alcuni priori illuminati, la Certosa, acquisì. oltre all’aspetto grandioso ed armonioso che la contraddistingue, anche un considerevole numero di opere d’arte (in parte andate perdute in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1810 ed all’insediamento delle truppe di Napoleone).
I monaci Certosini occuparono la Certosa fino al 1958. anno in cui vi subentrarono i monaci Cistercensi appartenenti alla “congregazione di Casamari”. Caratterizzati da una regola meno rigida rispetto a quella certosina, i monaci cistercensi, aprirono al mondo le porte della Certosa di Firenze.
Il primo edificio del complesso monastico è il palazzo Acciauoli, completato solo nel Cinquecento. Al primo piano vi è ospitata la grandiosa pinacoteca (con un suggestivo Ciclo della Passione). Uscendo dalla pinacoteca, si giunge in un vasto piazzale che permette di accedere alla Chiesa Monastica. Da qui, ai piedi del presbiterio, si può raggiungere il “Colloquio dei monaci”, tipico ambiente delle certose italiane.
Adiacente alla chiesa, invece, si può notare l’oratorio di Santa Maria Nuova (dal quale è possibile raggiungere la cripta). Particolarmente interessante, è la “Sala del Capitolo”, dove i monaci, quotidianamente, si riunivano per leggere un capitolo della regola e discutere problemi d’interesse generale. Vi si può ammirare una notevole “Crocifissione” di Mariotto Albertinelli,
La Certosa di Firenze, sorge nel quartiere Galluzzo (in Via della Certosa). E’ possibile visitarla da martedì a sabato dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 (le 16, in inverno). La domenica, è visitabile solo nel pomeriggio. Tutte le visite alla Certosa sono guidate e prevedono un numero minimo di 6 partecipanti.
L’Abbazia di Vallombrosa
Tra le abbazie più importanti della provincia fiorentina vi è l’Abbazia di Vallombrosa. Situata nell’omonima frazione nel comune di Reggello, sull’Appennino Tosco-Emiliano, è circondata da una splendida foresta (dichiarata “Riserva Biogenetica Naturale”) creata e curata dagli stessi monaci.
La storia dell’Abbazia, ha inizio nel 1008 quando Giovanni Gualberto, monaco di nobili origini, partì con un compagno, alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo dove raccogliersi e pregare.
Gualberto giunse così in una località denominata “Acquabona” caratterizzata dalla presenza di un piccolo romitorio che il monaco fece completare con delle celle in legno, al fine di ospitare nuovi monaci, Questi, nel 1015,elessero Gualberto a loro superiore. Sorse così la congregazione dei “monaci vallombrosani”, fondata sulla regola di San Benedetto e sul precetto “ora et labora”.
I lavori per la costruzione della nuova Abbazia iniziarono nel 1036, anche se, il complesso monastico così come oggi lo conosciamo fu completato solo nel corso del XV secolo (con l’aggiunta, nel XVII secolo delle mura difensive che chiudono il piazzale, e, nel XVIII secolo, della vasca antistante l’abbazia).
Anche l’Abbazia di Vallombrosa venne soppressa in epoca napoleonica e gran parte del suo patrimonio artistico e culturale andò perduto. Nel 1817, i monaci, poterono farvi ritorno, ma furono costretti ad abbandonarla nuovamente nel 1866 (per farvi rientro solo nel 1949). Esternamente, il complesso abbaziale, caratterizzato da un alto campanile del XII secolo e da una torre del XV secolo, si presenta elegante ed al contempo austero.
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
Notevole è la facciata del monastero, opera di Gherardo Silvani. L’artista seicentesco realizzò anche la splendida chiesa di gusto barocco (ma caratterizzata da impianto medievale).
L’abbazia di Vallombrosa è uno scrigno che custodisce innumerevoli tesori d’arte. Sopra l’altare maggiore si può notare una pregevole Assunta del Volterrano, mentre l’altare del transetto posto a sinistra, è impreziosito da una Trinità di Lorenzo Lippi. Sempre dietro l’altare maggiore, spicca un quattrocentesco coro ligneo realizzato da Francesco da Poggibonsi.
L’incantevole sagrestia di gusto rinascimentale ospita una tavola rappresentante San Giovanni Gualberto e altri santi (opera di Raffaellino del Garbo) ed una grandiosa pala di terracotta invetriata attribuita alla bottega di Andrea della Robbia. Un’altra pala di scuola robbiana si può notare nell’antirefettorio, mentre nel refettorio sono custodite pregevoli tele settecentesche di Ignazio Hugford.
L’Abbazia di Vallombrosa sorge a Vallombrosa (frazione di Reggello) in Via San Benedetto, 2 ed è visitabile tutti i giorni: dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, durante i mesi estivi, e dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Chiesa di Santa Croce: gli affreschi, le tombe, l’architettura.
Simbolo prestigioso di Firenze, Santa Croce fu il luogo d’incontro di umanisti, scienziati, teologi che contribuirono fortemnete alla creazione dell’identità fiorentina tra il medioevo e il rinascimento.
La chiesa di Santa Croce è il “tempio dell’itale glorie” come disse Foscolo, in quanto in essa vi sono sepolti geni quali Galileo, Michelangelo, lo stesso Foscolo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti ed è uno dei più begli esempi di gotico italiano.
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta non sufficiente ad accogliere i fedeli e ad essa lavorò Arnolfo di Cambio, la sua facciata però rimase incompiuta fino alla metà del XIX secolo quando si decise di completarla con un progetto che si ispirava allo stile gotico fiorentino.
La Chiesa è da sempre affidata ai francescani che qui eressero il loro monastero e come la maggior parte degli edifici conventuali ha una pianta a croce commissa (a T) con l’interno suddiviso in tre navate. Al fondo compare in tutto il suo splendore la Cappella Maggiore, in stile gotico francese, completamente affrescata da Agnolo Gaddi, ma sono le cappelle laterali e le sepolture ad attirare maggiormente l’attenzione.
Sulla destra si trovano la Cappella Peruzzi e quella Bardi, entrambe affrescate da Giotto con le Storie di San Giovanni e di San Francesco, ne seguono poi altre con le sepolture di Giulia e Charlotte Bonaparte, la cappella Riccardi con tre tele della fine del ‘500 e affreschi trecenteschi di autore ignoto.
Alla testata del transetto destro invece vi sono la Cappella Baroncelli e la Castellani decorate da Taddeo Gaddi e dal figlio Agnolo. Al lato sinistro della chiesa sono degni di nota gli affreschi di Bartolomeo Daddi nella Cappella Pulci-Berardi e il crocifisso di Donatello nella Cappella Bardi di Vernio.
Lungo entrambe le navate si trovano poi le sepolture dei personaggi che si distinsero nell’arte, nella musica e nella letteratura e poiché la chiesa assunse nel XIX secolo assunse il ruolo di vero e proprio pantheon sono innumerevoli le targhe a ricordo, tra cui il cenotafio di Dante.
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia, splendidamente affrescata. Sono visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, ma rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.
Al di sotto del transetto invece si trovano i sotterranei dove sono raccolti i resti di coloro che ebbero sepoltura nella chiesa e i caduti fiorentini della prima guerra mondiale. Il museo dell’Opera, affrescato da Taddeo Gaddi si trova invece in quello che era il refettorio ed è possibile ammirare tra le altre opere un prezioso crocifisso di Cimabue e il bronzo di San Ludovico di Donatello.
International Skate Awards, a Firenze torna il pattinaggio artistico mondiale
Il grande evento con i fuoriclasse del pattinaggio artistico mondiale torna per il sesto anno consecutivo al Mandela Forum di Firenze il 23 e 24 gennaio 2016.
International Skate Awards è il circuito dei migliori interpreti dello skating (dopo Bogotà, Shanghai e Buenos Aires l'unica tappa italiana è proprio quella di Firenze), con un format che tende a presentare questa disciplina in modo innovativo, esaltandone gli aspetti artistici e spettacolari. La sfida di riportare a Firenze il grande pattinaggio dopo l'edizione dei Campionati Mondiali 2001 che si svolsero appunto al Mandela Forum è stata accolta con favore ed è entrata nel novero delle tradizioni più amate dai fiorentini, così come dai tanti che per assistere alle due giornate di show affrontano lunghe trasferte da fuori regione.
Saranno due spettacoli completamente diversi tra loro per soddisfare le diverse aspettative di tutti gli appassionati (lo scorso anno furono oltre 9000 gli spettatori al Mandela Forum nelle due serate) e per meglio esprimere le caratteristiche di uno sport-spettacolo dove tecnica, velocità, acrobazia, eleganza, intensità interpretativa si fondono mirabilmente.
Sabato 23 gennaio alle 21.00 è in programma "TOP CHAMPIONS SKATE AWARDS": gli artisti saranno impegnati in una straordinaria gara-spettacolo con le prestazioni dei vincitori degli "Awards" per la stagione 2015 ("migliore performance"," premio giovani talenti", "premio alla carriera", etc) mentre le nuove leve del pattinaggio toscano interpreteranno quadri coreografici di supporto allo spettacolo centrale.
Nella giornata di domenica 24 gennaio, a partire dalle ore 16.00, e` in programma invece “TIME EXPLORERS”, il musical con oltre 40 tra i migliori pattinatori del mondo, con parti cantate e recitate dal vivo, l’inserimento di discipline diverse come la danza aerea e la ginnastica acrobatica, scenografie di grande impatto ed ospiti prestigiosi.
International Skate Awards è il circuito dei migliori interpreti dello skating (dopo Bogotà, Shanghai e Buenos Aires l'unica tappa italiana è proprio quella di Firenze), con un format che tende a presentare questa disciplina in modo innovativo, esaltandone gli aspetti artistici e spettacolari. La sfida di riportare a Firenze il grande pattinaggio dopo l'edizione dei Campionati Mondiali 2001 che si svolsero appunto al Mandela Forum è stata accolta con favore ed è entrata nel novero delle tradizioni più amate dai fiorentini, così come dai tanti che per assistere alle due giornate di show affrontano lunghe trasferte da fuori regione.
Saranno due spettacoli completamente diversi tra loro per soddisfare le diverse aspettative di tutti gli appassionati (lo scorso anno furono oltre 9000 gli spettatori al Mandela Forum nelle due serate) e per meglio esprimere le caratteristiche di uno sport-spettacolo dove tecnica, velocità, acrobazia, eleganza, intensità interpretativa si fondono mirabilmente.
Sabato 23 gennaio alle 21.00 è in programma "TOP CHAMPIONS SKATE AWARDS": gli artisti saranno impegnati in una straordinaria gara-spettacolo con le prestazioni dei vincitori degli "Awards" per la stagione 2015 ("migliore performance"," premio giovani talenti", "premio alla carriera", etc) mentre le nuove leve del pattinaggio toscano interpreteranno quadri coreografici di supporto allo spettacolo centrale.
Nella giornata di domenica 24 gennaio, a partire dalle ore 16.00, e` in programma invece “TIME EXPLORERS”, il musical con oltre 40 tra i migliori pattinatori del mondo, con parti cantate e recitate dal vivo, l’inserimento di discipline diverse come la danza aerea e la ginnastica acrobatica, scenografie di grande impatto ed ospiti prestigiosi.
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